Vendite a distanza comunitarie a privati consumatori

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PREMESSA

Nel mercato globalizzato nel quale oggi viviamo sempre più si sta sviluppando il “commercio elettronico”. Attività, questa, che sta “soffocando” le attività commerciali al dettaglio. Una prima falcidia è venuta con l’ingresso, molti anni or sono, dei supermercati e degli ipermercati.

L’imprenditore commerciale si sta adattando alle evoluzioni del mercato e delle tecnologie che avvicinano in maniera molto semplice i consumatori con formule sempre più accattivanti.

Ecco che il commercio elettronico si sta sviluppando e la legislazione comunitaria e nazionale seguono l’evolversi, codificando i comportamenti.

All’interno della nomenclatura comportamentale troviamo regole standard e previsioni semplificative. Per fare un semplice esempio di cosa si vuol significare, ragionando di un commerciante che abbia venduto nella UE beni e servizi per importi superiori a 10.000 euro annui, egli avrà due modalità operative:

  1. Identificarsi in ogni Paese nel quale il consumatore finale abbia commissionato degli ordinativi al fine di assolvere all’imposta sui trasferimenti (IVA in Italia);
  2. Iscriversi al portale OSS in modo da colloquiare con un unico Paese, l’Italia, e ad essa versare le imposte che sarebbero dovute nei vari Paesi UE di cessione o prestazione. Sarà poi l’Amministrazione finanziaria italiana a provvedere al riverso alle singole Amministrazioni estere.

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