I nuovi controlli sulle dichiarazioni d’intento

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In base ai criteri stabiliti dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 293390/2021 con lo scopo di individuare i “falsi esportatori abituali”, in questi giorni molti soggetti hanno ricevuto delle PEC emesse dall’Ufficio analisi e strategie antifrode dell’Agenzia delle Entrate.

I fornitori raggiunti da questa comunicazione sono stati informati che alcune lettere d’intento ricevute potrebbero essere “ideologicamente false” perché rilasciate da operatori che non soddisfano tutti i requisiti per essere considerati esportatori abituali, invitando gli stessi a interrompere/evitare l’emissione di fatture senza IVA per l’anno in corso. Questo perché, come anche ricordato dalla stessa Agenzia, se il fornitore è consapevole che la lettera d’intento ricevuta è falsa, può essere disposto il recupero dell’Iva con applicazione delle sanzioni, “in quanto direttamente e consapevolmente partecipe alla realizzazione di un’operazione fraudolenta (cfr. Cass. nn. 23610/2011, 9940/2015, 4593/2015, 19896/2016, 1988/2019, 14979/2020, 3306/2022)”.

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